CLANDESTINO...CHI SEI DAVVERO?
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- Pubblicato: Lunedì, 30 Novembre -0001 00:00
- Scritto da Claudio
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Rifugiato (o, più diffusamente, rifugiato politico) è un termine giuridico che indica chi è fuggito o è stato espulso a causa di discriminazioni politiche, religiose o razziali dal proprio Paese e trova ospitalità in un Paese straniero. Ciò che caratterizza il rifugiato è l'aver ricevuto dalla legge dello Stato che lo ospita o dalle convenzioni internazionali questo status e la relativa protezione attraverso l'asilo politico.
Il concetto di profugo è diverso e indica un’espressione priva di un contenuto giuridico usata per definire genericamente chi si è allontanato dal Paese di origine per le persecuzioni o per una guerra.
Infine, l'immigrazione clandestina è l'ingresso- o, alternativamente il soggiorno- di cittadini stranieri in violazione delle leggi di immigrazione del paese di destinazione.
Non tutti si soffermano sulle similitudini che esistono fra questi tre “status” sociali: le ragioni che spingono queste persone a lasciare il proprio paese sono diverse, ma così tanto simili. Sembra una contraddizione, ma non lo è. Infatti, le storie di Dagmawi Imer, Enaiatollah Akbari e molti altri, sembrano agli antipodi: la provenienza è la più disparata, le famiglie di origine differenti, le tradizioni e gli stili di vita altrettanto opposti. Ciò che li accomuna, però, e li rende inevitabilmente uguali, è il loro viaggio. Tra montagne innevate o deserti infiammati, su camion arrugginiti o su barconi improvvisati, la sostanza non cambia: questi uomini si mettono in viaggio verso la speranza, che per noi cristiani non è solo un valore, ma anche una virtù teologale.
Eppure tutto ciò non conta. Spesso i commenti sull’argomento sono sterili e banali; tutt’ad un tratto ci si dimentica di Gesù e di quella “Buona Novella” che ci ha donato e che a nostra volta dovremo donare agli altri.
Consiglio la visione di questi due filmati, disponibili su You Tube: davvero illuminanti!
http://www.youtube.com/watch?v=x-yzZkaZIlM
http://www.youtube.com/watch?v=uqNPvabD7tA
Articolo di Elena Zandonà