Ciò che è amato, vive per sempre!
Rallegrati! È questo quello che il Vangelo di oggi ci annuncia come “buona notizia” da accogliere. Ma un anno fa non era per niente così. Oggi come allora la vita ci pone di fronte al mistero della morte e della vita. Questo invito fatto a Maria diventa per lei il destino della sua vita, proprio attraverso il suo “Eccomi”. Ed è anche la risposta che don Edy ben più di un anno fa ha dato al Signore e a quella terra che lo ha accolto.
Tanti sono stati i suoi “Eccomi” durante la vita, da quello vissuto e cresciuto in questa sua comunità fin dalla nascita, imparando a gustare la vita e a cercare il senso di essa, passando per le tante fedeltà confermate durante il suo cammino. Il legame vero chiede di sentire un vuoto, la sua mancanza, ma ciò continua nello spirito a rivelarci l’amore che non finisce, che non è vinto dalla morte. Siamo chiamati anche noi a continuare quel legame, a dire il nostro eccomi, il nostro sì, per generare il divino nella nostra vita. Questo è ciò di cui siamo impastati, la nostra verità, la nostra vita, forse anche la nostra fatica, ma l’unica vera benedizione: continuare ad amare con lo stesso amore di Cristo, chiedendo aiuto, intercessione a don Edy e a coloro che ci hanno lasciato e restano sempre con noi, affidandoci a colui che dona se stesso nel pane spezzato e nel vino versato. Troveremo così la bellezza e lo stupore di quel bambino che è Dio che si fa pienamente umano e potremo diventare anche noi eterni, dell’amore di Cristo. Trovarci insieme a pregare è quanto di più prezioso abbiamo nella vita.
Sono queste alcune delle parole con le quali il vescovo ha celebrato la messa di ricordo a un anno dal passaggio alla vita eterna di don Edy Savietto. La messa è stata concelebrata venerdì 20 dicembre nella nostra chiesa, dal Vescovo Michele Tomasi e da Mons. Andrea Bruno Mazzocato che, uniti a don Maurizio e a molti sacerdoti “compagni” di ordinazione, hanno fatto memoria e pregato con i familiari, gli amici, la comunità e con tante persone che don Edy ha “chiamato” nella nostra chiesa per pregare ancora per lui.
Alla fine della celebrazione, tuti ci siamo spostati in centro parrocchiale, dove, in piazzetta Provvidenza, è stata presentata e svelata un’opera voluta dalla compagnia di amici, perché don Edy era “accompagnato” non solo dagli amici sacerdoti, ma anche da quegli amici d’infanzia con cui si trovava periodicamente.
L’immagine, realizzata da un artista locale su una piastra di alluminio, è stata fissata nel parapetto della Casa del Giovane perché il suo volto e la scritta possano essere sempre visti dai ragazzi e dai giovani, dalle famiglie e da quanti frequentano gli ambienti della nostra parrocchia, perché resti vivo il suo ricordo e lo sguardo sia rivolto a quel Sole con la “S” maiuscola che lo ha sempre attirato a sè e dato il senso di vivere.
Con l’occasione il fratello Oscar ha presentato la nuova associazione “Maos Estendidas OdV Don Edy Savietto”, fondata il 20 agosto 2024, giorno del compleanno di don Edy.
“L’associazione nasce perché tu, Edy, continui ad essere con noi. Contagiati dalla tua voglia di vivere, dal tuo aprirti sempre a nuove sfide mettendoti in gioco in prima persona, aiutando e accogliendo le persone più diverse, raggiungendo tuti. Con la stessa gioia e lo stesso entusiasmo, vogliamo creare una rete, una unione di persone, per compiere insieme azioni di aiuto concreto che da soli non saremo in grado di realizzare. Ecco perché abbiamo deciso di proseguire
questo cammino cercando nuovi sentieri da percorrere, affinché le parole diventino azioni concrete. Un primo progetio c’è già: sostenere la comunità della Trasfigurazione di Bereina in Papua Nuova Guinea, dove operano due suore originarie della nostra diocesi, Giovanna Bordin (San Gaetano) e Anna Pigozzo (Noale)”.
È così che quel legame e quell’amore citati dal vescovo nell’omelia continuano, spostandosi, ma non esaurendosi, da un connente verso un altro.
Don Edy da lassù starà sicuramente facendo l’occhiolino!
La dedica della "Compagnia" di Edy che ha presentato l'opera:
Ciao Edy, come va lassù?
Noi qui ti immaginiamo a giocare a calcio con la maglia numero 10 di Ronaldo (Ronaldo il fenomeno - quello vero) e a vincere tutte le partite.
Sì, perché a vincere le partite tu ci tenevi tanto.
Ci tenevi a vincere e ad alzare sempre la posta in gioco.
Innamorato della vita, quella vissuta fino in fondo, senza compromessi, hai scelto di giocare per la squadra di Gesù .Bella sfida... vinta anche quella.
Hai vinto quando qualcuno tra i vecchi amici pensava che giocando per Gesù, ti avessimo perso ed invece hai saputo tenere le relazioni, tutte, e a dirci che eravamo importanti per te.
Hai vinto quando il tuo sguardo cercava di incrociare quello di chi stava ai margini della società: insomma non tolleravi che ci fosse qualcuno relegato in panchina, li volevi tutti in campo.
Hai vinto quando riuscivi ad amare attraverso uno sguardo non giudicante chi ti stava attorno, insomma sembravi dire: la partita è lunga, puoi aver preso un goal e capita. Ma hai sempre il tempo per ribaltare il risultato.
Hai vinto la coppa campioni, o così sembrava vedendo il tuo entusiasmo, quando hai saputo che saresti andato a giocare nel campionato brasiliano.
Poi a soli 51 anni sei stato ancora promosso… sei andato a giocare nella squadra degli angeli (altro che Champions League!).
Hai lasciato un grande vuoto, sì. Ma a pensarci bene, per l’intensità con la quale hai trascorso i tuoi anni terreni e per il bene che hai saputo regalare, siamo costretti a rifare i conti e tu di anni ne hai vissuti ben più di 100.
Hai vinto quando a chi guardava te e ti identificava come colui che era da seguire, tu spiegavi senza mezzi termini che il mister, l’allenatore da seguire, è Gesù che sta lassù, dove tu insegnavi a volgere lo sguardo.
Ecco, abbiamo scelto questa immagine di un don Edy che guarda verso il suo amato Sole (con la S maiuscola), anche perché Edy ci teneva a ricordare ai giovani, ma non solo, che guardando verso l’alto, verso il Sole, verso Gesù è più facile vincere le nostre partite quaggiù.
Grazie Edy, per quel che sei stato, per quel che sei e per quel che sarai per tutti noi.
Un abbraccio dalla tua “Compagnia”